Secondo gli ultimi dati definitivi diffusi dall'ISTAT, il mese di agosto 2025 ha delineato un quadro inflazionistico a due velocità per l'Italia. L'Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IPCA), parametro di riferimento per le valutazioni della Banca Centrale Europea, ha infatti registrato una variazione congiunturale negativa dello 0,2% rispetto a luglio. Su base annua, la crescita dei prezzi si attesta al +1,6%, segnando un lieve rallentamento nel confronto con il mese precedente.
Tuttavia, un'analisi più approfondita che si concentra sulla cosiddetta "core inflation" rivela una dinamica sottostante differente e potenzialmente più significativa. Questo aggregato, che esclude dal calcolo le componenti di prezzo più volatili come i beni energetici e gli alimentari freschi, è spesso considerato un barometro più attendibile delle pressioni inflazionistiche strutturali. Ebbene, ad agosto la componente di fondo ha mostrato una leggera accelerazione, attestandosi al +2,1% su base annua, in chiara controtendenza rispetto all'andamento dell'indice generale.
Questa divergenza tra l'andamento dell'headline inflation e quello della sua componente di fondo merita particolare attenzione. Mentre il dato complessivo beneficia di dinamiche favorevoli su fronti esogeni e instabili come l'energia, la persistenza di una solida inflazione di fondo indica che le pressioni sui prezzi in altri settori cruciali dell'economia, come i servizi e i beni industriali, non solo permangono ma si rafforzano lievemente. Si tratta di un segnale che potrebbe suggerire come la spinta inflattiva di base nel sistema economico italiano non si sia ancora esaurita.
In sintesi, i dati di agosto 2025 delineano uno scenario macroeconomico complesso. Da un lato, si osserva un'apparente moderazione del tasso di inflazione generale, che offre un temporaneo sollievo. Dall'altro, emerge un'inflazione "core" resiliente e in lieve crescita, segnalando che le dinamiche interne dei prezzi rimangono un elemento da monitorare con estrema attenzione per le future decisioni di politica economica e monetaria.



